What’s New: Blockchain
La blockchain raccontata da Mattia Ozzello, esperto e professionista blockchain
“What’s new” è la nuova rubrica di audio-articoli di Intesa che spiega semplicemente le tecnologie digitali mettendo a disposizione la vera voce degli esperti. Cosa sono? Quali applicazioni potranno avere in futuro? Come le vivremo nella vita di tutti i giorni?
In questa puntata:
Blockchain. Forse la più misteriosa tra le tecnologie digitali. Ancora per la maggior parte inesplorata, complessa da raccontare, distante dalla quotidianità. Eppure, in fondo, l’idea su cui si basa è piuttosto semplice: se un’informazione è condivisa è anche molto più sicura.
In questo nuovo audio-articolo ci racconta la blockchain Mattia Ozzello, esperto e professionista in ambito blockchain.
Che cos’è la blockchain?
Ogni informazione, riguardante i dati personali o vendite e transazioni di denaro o beni, nel mondo moderno viene registrata e memorizzata da qualche parte. Un tempo queste informazioni venivano memorizzate su registri e archivi cartacei, oggi sono invece digitali, salvate all’interno di database, server e cloud.
Molto è cambiato, dunque, ma ciò che non è cambiato è la modalità con cui queste informazioni vengono inserite e aggiornate: esiste ancora un “proprietario”, un organo centrale che si occupa di mantenere e aggiornare i dati. L’approccio innovativo della blockchain, racconta Ozzello, è proprio questo: fare in modo che non esista più un unico “proprietario”. Come?
Come funziona la blockchain?
Facendo in modo che tutte le persone interessate a un determinato “registro” possano accedervi e aggiornarlo, senza che vi sia un unico responsabile: non a caso la tecnologia blockchain è strettamente legata a quella di “distributed ledger” (spesso abbreviato in DLT), letteralmente “registro distribuito”. La sicurezza dei registri è quindi garantita dal fatto stesso che i registri siano condivisi, ma anche dalla modalità con cui vengono registrate le informazioni: ogni “blocco” di informazione è infatti strettamente legato a quello precedente e a quello successivo – un po’ come nel gioco del domino – creando una vera e propria catena di informazioni. Se un blocco viene alterato, anche tutti gli altri saranno invalidati. Da qui, blockchain o “catena di blocchi”.
Qual è il vantaggio della blockchain?
La blockchain risulta quindi particolarmente utile nel momento in cui vi sono tante persone che devono accedere ai registri. Infatti, per quanto possa essere considerata un “martello d’oro” della tecnologia (“golden hammer”, in inglese, ovvero un oggetto che può essere utilizzato in tantissimi ambiti), lo use case in cui trova la sua applicazione più utile è proprio la garanzia sull’immutabilità e verificabilità dei dati.
La blockchain è una tecnologia ancora giovane e piuttosto inesplorata, ma alcune applicazioni interessanti si trovano già, soprattutto in ambito finanziario.
Le applicazioni della blockchain oggi
Come la maggior parte delle tecnologie, la blockchain “c’è ma non si vede”. Nell’opinione pubblica viene più facilmente associata ai bitcoin, alle criptovalute, più recentemente agli NFT (Non Fungible Token), ma le sue applicazioni sono ben più variegate e diffuse, pur rimanendo nascoste al pubblico e all’interno dei processi aziendali. La blockchain infatti oggi è molto diffusa come “abilitatore di processi” e per la condivisione delle informazioni, per esempio attraverso gli smart contract.
La blockchain nell’innovazione: gli smart contract
Gli “smart contract“, ci racconta Ozzello, sono dei software, delle applicazioni che possono essere utilizzate da chiunque per attivare dei meccanismi ed eseguire delle transazioni senza necessariamente coinvolgere un ente centrale o un intermediario. Grazie agli smart contract, per esempio, sarà possibile vendere e acquistare una macchina, una casa o un servizio senza rivolgersi a una piattaforma di acquisto, a notaio, o dover fare la registrazione al PRA.
I “falsi miti” della blockchain
Quindi la blockchain è davvero un “martello d’oro” dalle mille applicazioni e infallibile? Non esattamente: Ozzello ci tiene ad evidenziare alcuni “falsi miti” della blockchain, poiché essa è, proprio come l’Artificial Intelligence, una tecnologia che si basa sui dati, ed è fondamentale che i dati che vi fluiscono siano veritieri e affidabili. Allo stesso modo la sua immutabilità non è universale, poiché esistono moltissime blockchain (molti registri, per tornare al paragone iniziale), di cui alcune più affidabili di altre.
Nel futuro però potrebbe permetterci di fare moltissime cose.
Le applicazioni della blockchain nel futuro
Lo abbiamo capito, il principio fondamentale della blockchain è riuscire a eliminare la necessità di una terza parte che registri e verifichi l’immutabilità di qualsiasi informazione o transazione, dallo scambio di informazioni a quello di denaro, di opere d’arte, di beni. Questo principio, racconta Ozzello, oggi è applicato nei pagamenti tramite bitcoin o nei contratti, ma presto potrà essere applicato anche all’identità, con la Self Sovereign Identity, e al mondo del web, con il cosiddetto web 3.0.
Frontiere tutte da scoprire.