Fatturazione elettronica, EDI e onboarding B2b: prospettive internazionali
Come digitalizzare i documenti del ciclo dell’ordine con altri Paesi UE ed extra-UE, grazie alle soluzioni di fatturazione elettronica europea B2b proposte da Intesa.
Dal punto di vista degli obblighi normativi riguardo alla fatturazione elettronica, il panorama internazionale è ancora disomogeneo. Per rendere più efficiente l’interoperabilità internazionale è dunque necessario affidarsi a partnership strategiche.
Cosa leggerai nell’articolo:
A distanza di quasi 3 anni dal 1° gennaio 2019, l’Italia è, ancora oggi, l’unico paese UE ad aver introdotto l’obbligo di fatturazione elettronica in formato standard sia in ambito PA che B2B, diventando – almeno in quest’ambito – un esempio a livello internazionale.
L’obbligo normativo della fatturazione elettronica nel 2019 e la pandemia nel 2020 hanno inoltre influito positivamente anche sulla digitalizzazione di altri documenti del ciclo dell’ordine (ordini, DDT…) e sull’utilizzo del servizio EDI, che in Italia è cresciuto del 5% solamente tra il 2019 e il 2020.*
A che punto sono gli altri paesi europei? È possibile attivare un’interoperabilità internazionale per lo scambio di documenti elettronici?
La fatturazione elettronica europea
Nonostante i progressi nell’interoperabilità della fatturazione elettronica europea in ambito B2g, grazie all’equivalenza informativa tra fattura PA e fattura europea e all’aumento degli access point PEPPOL, una recente indagine dell’Osservatorio Digital B2b del Politecnico di Milano,** rileva un panorama ancora frammentario nell’ambito internazionale della fatturazione B2b in formato standard.
Solo alcuni paesi europei, infatti, si stanno avviando verso l’obbligo di fatturazione elettronica in ambito B2b: Francia, Finlandia, Belgio, Germania, Polonia, Slovacchia e Slovenia.
Ad eccezione della Slovacchia, in tutti questi paesi esiste già comunque un obbligo (almeno parziale) di fatturazione elettronica B2g: è quindi probabile che si stiano avviando verso una standardizzazione completa dei documenti del ciclo dell’ordine, a partire dalla fatturazione elettronica.
Alcuni paesi europei si stanno avviando verso l’obbligo di fatturazione elettronica in ambito B2b: Francia, Finlandia, Belgio, Germania, Polonia, Slovacchia e Slovenia.
Fatturazione elettronica B2b e servizio EDI internazionale
Se gli standard imposti dalla normativa nei vari paesi europei non sono ancora definiti, l’EDI è invece uno standard da tempo diffuso a livello mondiale e comunemente utilizzato per lo scambio standardizzato dei documenti del ciclo dell’ordine.
Prima di avviare un qualsiasi progetto di interscambio EDI è necessario però effettuare una fase di onboarding del cliente B2b: una fase cruciale, poiché anche lo standard più diffuso può perdere la propria efficacia nel caso in cui le parti coinvolte non siano adeguatamente connesse o non abbiano attivato le corrette relazioni tecnologiche.
Intesa e Pagero: la partnership per l’interoperabilità internazionale
Come assicurarsi, dunque, un’adeguata interoperabilità dei sistemi e degli scambi documentali nel business internazionale? Affidandosi a partnership strategiche con fornitori internazionali e una presenza il più globale possibile. In questo modo si potrà sempre avere la certezza di operare con interscambi corretti e aggiornati al panorama normativo di ogni Paese, in continua evoluzione. Proprio a questo scopo è nata la partnership tra Intesa e Pagero, tema del webinar gratuito del 25/11: abbiamo affrontato proprio i temi della fatturazione elettronica europea ed internazionale, l’internazionalizzazione dello scambio di documenti digitali e abbiamo dimostrato come la partnership tra Intesa e Pagero può supportare l’interoperabilità con i partner commerciali all’estero.
* Politecnico di Milano, Osservatorio Digital B2b, Digital B2b i trend chiave nell’anno della pandemia
** Politecnico di Milano, Osservatorio Digital B2b, La fatturazione elettronica internazionale e i risultati della survey ai Paesi europei