Digital self onboarding dei clienti, come funziona
L’artificial intelligence oggi permette di riconoscere i clienti da remoto e in modalità self
Il self onboarding permette di identificare e certificare l’identità di chi sta diventando cliente in pochi passaggi. Ma come funziona? Ecco una guida step-by-step.
In questo articolo scoprirai:
“Onboarding”, letteralmente “portare a bordo”. Il termine, più comunemente utilizzato in ambito risorse umane, nei processi di business (in particolare nel finance o più in generale nei servizi) indica l’insieme delle procedure da mettere in atto per acquisire un cliente: raccolta dei dati personali o di eventuale documentazione, riconoscimento, e firma del contratto.
I 4 step del riconoscimento da remoto
La procedura di onboarding, soprattutto in ambito finanziario, può risultare lunga e complessa, a causa delle numerose informazioni che, per legge AML (Anti Money Laundry), devono essere richieste ai futuri clienti durante l’adeguata verifica.
Fortunatamente, la tecnologia oggi a disposizione può semplificare l’intera procedura, digitalizzando totalmente il riconoscimento certo del cliente che potrà concludere questa fase in modalità “self”, ovvero senza necessità di un operatore.
Ma come funziona il digital self onboarding? E quali tecnologie vengono utilizzate per confermare l’identità del cliente da remoto?
Step 1: Caricamento dei documenti
Durante il primo step del riconoscimento da remoto il cliente presenta i suoi documenti di identità, che sono controllati e validati. Grazie all’Artificial Intelligence, già questa prima parte del self onboarding viene notevolmente semplificata: l’utente infatti deve solo inquadrare il documento di identità con la fotocamera del telefono o effettuare l’upload. La tecnologia di document detection individua il documento per estrarre un’immagine dritta e perfettamente ritagliata, oltre a “capire” automaticamente la tipologia di documento presentata dal cliente e rifiutare i documenti non consentiti dalla procedura (ad esempio, la tessera di un club sportivo).
Step 2: Dati personali e verifica validità dei documenti
I documenti scansionati e tagliati dalla tecnologia document detection sono sottoposti a una scansione con tecnologia OCR per estrarre i dati principali (nome, cognome, data di nascita…) e digitalizzarli nei campi corrispondenti.
Lo stesso documento può essere poi sottoposto alla fraud detection per segnalare eventuali incongruenze.
Step 3: Verifica e-mail e telefono con OTP
In questa fase vengono verificati i contatti inseriti dal cliente che sta effettuando il riconoscimento con l’invio una One Time Password, ovvero un codice temporaneo, a e-mail e telefono del cliente.
Step 4: Verifica della liveness e face match
Le ultime due fasi sono probabilmente le più importanti del digital self onboarding. Durante la verifica della liveness l’artificial intelligence si assicura che chi sta effettuando la procedura sia una persona reale (e non una terza persona con la foto di qualcun altro, o un bot): viene dunque richiesto all’utente di accendere la webcam e compiere azioni molto semplici in una sequenza casuale, come per esempio guardare a destra o a sinistra. Successivamente l’algoritmo di face match confronterà la foto dei documenti caricati con alcuni frame del video, verificando che le due persone corrispondano per assicurarsi che chi sta effettuando la procedura sia la stessa persona di cui sono stati caricati i documenti.
La conclusione dell’onboarding e la firma dei contratti
Ora che il cliente è riconosciuto, per concludere la procedura di onboarding sarà sufficiente richiedere ulteriore documentazione aggiuntiva ai fini della conclusione della transazione (ad es. il contratto di lavoro, una copia della busta paga…) e la firma dei contratti. Alla procedura di riconoscimento può essere quindi integrata una piattaforma di digital transaction management, che invierà automaticamente i contratti precompilati all’indirizzo e-mail del cliente.
Ancora più semplice? Accedi con SPID
L’articolo 27 del cosiddetto “Decreto Semplificazioni”, il d.l. 16 luglio 2020, n. 76 recante misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale, con cui è stato soppresso l’obbligo di acquisizione dei documenti identificativi, ha aperto la strada a un’ulteriore semplificazione del riconoscimento da remoto degli utenti, grazie all’integrazione, per esempio, di un accesso con SPID o CIE.
Richiedendo l’accesso con una di queste due identità digitali tramite un service provider accreditato da AgID, sarà possibile saltare semplicemente i 4 passaggi del riconoscimento da remoto, dovendo poi eventualmente richiedere solamente i dati e i documenti aggiuntivi, a seconda del settore o delle finalità dell’onboarding.