Digital B2b, l’Italia viaggia a due velocità
Cosa dicono i risultati del rapporto 2024 dell’Osservatorio Digital B2b del Politecnico di Milano
L’ultimo report dell’Osservatorio Digital B2b del Politecnico di Milano descrive un’Italia a “due velocità”. Con l’arrivo dei regolamenti europei, sarà essenziale preservare e difendere gli investimenti realizzati negli ultimi anni e colmare il divario con gli altri paesi dell’UE
In questo articolo scoprirai:
Da un lato la conservazione e la fatturazione, su cui l’Italia può vantare un grado di adozione altissimo rispetto alla media Europea. Dall’altro il valore delle transazioni dell’e-commerce B2b e i progetti di digitalizzazione dei flussi logistici, che da qualche anno a questa parte crescono molto lentamente. L’ultimo report dell’Osservatorio Digital B2b del Politecnico di Milano dipinge un’Italia a “due velocità”, in cui sarà necessario, con l’arrivo di regolamenti europei, preservare e difendere gli investimenti svolti in questi anni, ma anche lavorare per riportarsi al pari degli altri paesi UE.
Vediamo più nel dettaglio le considerazioni e i dati riportati dall’Osservatorio su questi due aspetti.
L’articolo sul report del 2023: Digital B2b, la crescita continua
In testa: la conservazione e la fatturazione elettronica
Sono due i servizi digitali su cui l’Italia può vantare alte percentuali di adozione e la struttura normativa più avanzata d’Europa: la conservazione digitale a norma e la fatturazione elettronica, quest’ultima obbligatoria nel nostro paese dall’ormai lontano – nella timeline dell’innovazione s’intende – 2019. Allo stesso tempo questi sono anche gli ambiti su cui si stanno concentrando due tra le più ambiziose revisioni della normativa europea, rispettivamente il regolamento eIDAS 2.0 e la direttiva ViDA (VAT in the Digital Age).
Nonostante gli impatti di queste revisioni normative siano ancora da definire, è certo che in entrambi i casi si apriranno nuovi scenari di mercato internazionale, in cui l’Italia ha già le carte in regola per acquisire un discreto vantaggio competitivo rispetto a possibili concorrenti europei. La sfida sarà dunque quella di mantenere questo vantaggio e sfruttarlo a nostro favore.
Leggi anche: La conservazione digitale in Europa: gli impatti di eIDAS 2.0
Tra le ultime posizioni: l’e-commerce b2b e la digitalizzazione dei DDT
Come si è detto, il valore delle transazioni B2b è cresciuto nel 2023, ma senza scostamenti sostanziali rispetto agli anni precedenti e lasciando ancora un fortissimo margine di miglioramento su tutta la filiera: l’anno scorso le transazioni il cui ordine è stato scambiato con strumenti digitali (siano essi EDI, portali B2b, siti proprietari o marketplace) sono state infatti solo il 21% del totale (erano il 19% nel 2022), e il 58% delle aziende non ha ancora attivo nessun canale di e-commerce. Gran parte delle progettualità di digitalizzazione, inoltre, prevede una semplice replica digitale di ciò che succede nell’analogico, senza una prospettiva strategica che possa portare un vero vantaggio competitivo sul mercato, nonostante l’offerta delle soluzioni digitali a questo scopo si stia facendo sempre più completa e integrata.
Insomma una situazione quasi stagnante da qualche anno, ma che potrebbe essere sbloccata dall’arrivo di nuovi obblighi normativi: continua infatti a farsi sentire sempre di più l’esigenza di uniformare la trasmissione dei Documenti di Trasporto (DDT) in ambito logistico, ancora caratterizzato da una grandissima varietà di tipologie documentali, campi e modalità di trasmissione che si traducono in una forte ridondanza delle informazioni condivise e duplicazione di dati. L’arrivo di un obbligo normativo in questo ambito non solo darebbe un nuovo slancio all’adozione di soluzioni digitali nelle imprese del B2b, ma anche un importante risparmio economico grazie al miglioramento della produttività. L’Osservatorio ha infatti calcolato che passando a una gestione totalmente digitale dei Documenti di Trasporto il sistema paese potrebbe risparmiare ben 18 miliardi all’anno, pari a 8 volte la spesa delle aziende in cybersecurity e 20 volte il valore del mercato italiano dell’Artificial Intelligence.
Conclusioni
Il futuro del Digital B2b in Italia richiede un equilibrio tra il consolidamento dei successi ottenuti nella conservazione e fatturazione elettronica e l’adozione di strategie più innovative e strutturate nel campo dell’e-commerce B2b e della digitalizzazione logistica. Solo attraverso un impegno congiunto e una visione a lungo termine sarà possibile colmare il divario e garantire un posizionamento competitivo dell’Italia nel contesto europeo.