Gli Implementing Acts di eIDAS 2.0: a che punto siamo e cosa cambia per le aziende
Dalle specifiche tecniche alle scadenze normative: tutto quello che devi sapere sugli Implementing Acts di eIDAS 2.0.

A che punto siamo con gli atti implementativi di eIDAS 2.0, cosa significano per le aziende e quali opportunità si aprono con l’evoluzione dell’identità digitale in Europa.
In questo articolo scoprirai:
Gli Implementing Acts di eIDAS 2.0 rappresentano un tassello fondamentale per trasformare l’identità digitale in Europa. Questi atti normativi definiscono gli aspetti tecnici e operativi che garantiranno la sicurezza, l’interoperabilità e la conformità degli European Digital Identity Wallet (EUDI Wallet). Per le aziende, non si tratta solo di un adeguamento normativo, ma di un’occasione per innovare i processi digitali e ridurre complessità burocratiche. A che punto siamo con l’adozione di queste norme e quali saranno le loro implicazioni pratiche?
eIDAS 2.0 prende forma: le prossime tappe degli atti implementativi
Il regolamento eIDAS 2.0 è entrato in vigore il 20 maggio 2024, avviando un processo di adeguamento che culminerà entro il 2026. Gli atti implementativi hanno l’obiettivo di definire le norme tecniche e le procedure operative necessarie per garantire la conformità degli European Digital Identity Wallet (EUDI Wallet) e dei servizi correlati.
Il percorso è stato suddiviso in due fasi:
– Prima tranche: il 4 dicembre 2024 sono stati pubblicati i primi cinque atti attuativi, che definiscono gli standard, le specifiche tecniche e i protocolli per la creazione degli EUDI Wallet. Questi documenti stabiliscono i criteri di sicurezza, affidabilità e interoperabilità, nonché il sistema di notifica e certificazione dei wallet.
– Seconda tranche: la consultazione pubblica si è chiusa a gennaio 2025 e la pubblicazione è prevista entro il 21 maggio 2025. Questi nuovi atti normativi affronteranno aspetti avanzati, come la convalida delle firme elettroniche e la gestione delle violazioni di sicurezza.
Entro il 24 dicembre 2026, tutti gli Stati membri dovranno fornire un wallet ai cittadini, mentre entro il 24 dicembre 2027 le aziende obbligate dovranno accettare l’identificazione tramite EUDI Wallet.
L’evoluzione dell’identità digitale in Europa
Con l’introduzione di eIDAS 2.0, i Paesi europei hanno avviato lo sviluppo dei propri digital identity wallet. Tuttavia, permangono differenze significative nei modelli adottati:
- Alcuni Paesi hanno sviluppato sistemi ex novo, soprattutto dove non esistevano identità digitali precedenti.
- Altri, come l’Italia, stanno integrando i sistemi già esistenti, come SPID e CIE.
- Alcune nazioni si affidano a operatori privati per lo sviluppo dei wallet, creando una maggiore varietà di soluzioni disponibili.
L’Italia ha già avviato il percorso verso l’IT Wallet. Dal 4 dicembre 2024, è possibile aggiungere sull’app IO documenti come la patente, la tessera sanitaria e la tessera della disabilità. Nel corso del 2025, si prevede un’estensione delle funzionalità, con l’integrazione di nuovi documenti e la possibilità di utilizzo anche nei servizi digitali.
Impatti per le aziende
Il regolamento eIDAS 2.0 introduce miglioramenti sostanziali nella gestione delle firme elettroniche, aumentando sicurezza, semplicità d’uso e interoperabilità transfrontaliera. Tra le principali novità:
- Maggiore standardizzazione dei processi di firma a livello europeo.
- Possibilità di arricchire la firma elettronica con attributi qualificanti direttamente dal wallet.
- Eliminazione di oneri amministrativi per le aziende, che potranno verificare il ruolo di un firmatario direttamente attraverso le informazioni presenti nel wallet.
Tuttavia, per conformarsi ai nuovi standard, le imprese dovranno adeguare le proprie applicazioni e garantire la gestione sicura delle firme elettroniche, rispettando i requisiti normativi di protezione dei dati.
L’adeguamento richiede un’evoluzione tecnologica e organizzativa:
- Implementazione di sistemi di autenticazione e verifica delle transazioni conformi ai nuovi standard europei.
- Accreditamento per operare all’interno dell’ecosistema EUDI Wallet.
- Adozione di misure di sicurezza avanzate per la gestione delle identità digitali e delle attestazioni elettroniche di attributi.
Le aziende che vorranno svolgere un ruolo attivo potranno anche diventare emettitori di informazioni e attributi da inserire nei wallet, accedendo così a nuove opportunità di mercato.
Le opportunità per le aziende
L’integrazione degli EUDI Wallet nei processi aziendali porterà vantaggi in numerosi ambiti, tra cui:
- Onboarding clienti: semplificazione dei processi di identificazione, con attivazione immediata dei servizi.
- Onboarding fornitori: verifica rapida di documenti e certificazioni per abilitare nuove collaborazioni.
- Onboarding dipendenti: accesso immediato ai sistemi aziendali e ai benefit personalizzati.
- Accesso alle sedi e ai sistemi aziendali: autenticazione sicura per il personale e i visitatori.
Le aziende potranno inoltre contribuire all’ecosistema del wallet, arricchendo le informazioni disponibili con i propri dati, creando così nuove sinergie e modelli di business.
Conclusioni
L’evoluzione normativa introdotta da eIDAS 2.0 rappresenta un momento di svolta per la digital identity in Europa. L’adozione degli EUDI Wallet non è solo un adeguamento normativo, ma un’opportunità strategica per le imprese, che potranno ridefinire i propri processi con un livello di sicurezza e affidabilità senza precedenti.
In questo scenario, il ruolo di partner tecnologici qualificati sarà essenziale per accompagnare le aziende nell’integrazione dei nuovi strumenti digitali. Intesa, con la sua esperienza nell’identità digitale e nei servizi trust, si pone come punto di riferimento per le organizzazioni che vogliono sfruttare al meglio le potenzialità offerte da eIDAS 2.0, supportando le imprese nell’adozione di soluzioni conformi, sicure e innovative.