Tutto quello che devi sapere sulla normativa NIS 2
La Direttiva NIS 2 rafforza la cybersecurity in Europa con nuovi obblighi per aziende e enti.

La Direttiva NIS 2 segna un passo decisivo nella strategia europea per la cybersecurity, imponendo misure più rigorose per la protezione delle infrastrutture digitali. NIS2 è progettato per garantire che le entità pertinenti in tutta la UE siano pronte a mitigare le minacce con adeguate misure di sicurezza, intelligence sulle minacce e pratiche ottimali.
In questo articolo scoprirai:
La cybersecurity è diventata una priorità assoluta per aziende e istituzioni, considerando l’aumento esponenziale delle minacce informatiche e degli attacchi sempre più sofisticati. La trasformazione digitale ha reso le infrastrutture IT il cuore pulsante di ogni organizzazione, ma al tempo stesso ha esposto dati sensibili e sistemi critici a vulnerabilità crescenti. Per rispondere a queste sfide, l’Unione Europea ha introdotto la Direttiva NIS 2, un aggiornamento della precedente normativa sulla sicurezza delle reti e dei sistemi informativi, con requisiti più stringenti e un perimetro di applicazione più ampio.
Questa nuova direttiva mira a rafforzare la resilienza digitale e a garantire la continuità operativa delle organizzazioni che forniscono servizi essenziali. Il recepimento della Direttiva NIS 2 attraverso il Decreto Legislativo n. 138/2024 segna un passo decisivo per la sicurezza informatica in Europa, imponendo alle imprese di adottare misure più rigorose nella protezione dei propri sistemi IT.
Cos’è la Direttiva NIS 2 e quando entra in vigore?
La Direttiva NIS 2 (Network and Information Security 2) è il nuovo quadro normativo dell’Unione Europea per la sicurezza delle reti e dei sistemi informativi. Il suo obiettivo principale è rafforzare la resilienza digitale delle infrastrutture critiche e dei servizi essenziali, ampliando il campo di applicazione e introducendo requisiti di sicurezza più severi rispetto alla precedente Direttiva NIS 1.
Perché è stata introdotta la NIS 2?
L’aumento delle minacce informatiche, degli attacchi ransomware e delle vulnerabilità nei sistemi IT ha reso evidente la necessità di una normativa più rigorosa. La Direttiva NIS 2 nasce con lo scopo di:
- Proteggere le infrastrutture critiche da cyber attacchi che potrebbero compromettere la stabilità economica e sociale.
- Migliorare la risposta agli incidenti di sicurezza, rendendo obbligatoria la notifica tempestiva degli attacchi informatici.
- Estendere l’applicazione della normativa a nuovi settori, riconoscendo l’importanza della sicurezza lungo tutta la supply chain.
- Armonizzare le misure di cybersecurity a livello europeo, evitando disallineamenti tra i vari Stati membri.
Quando entra in vigore la Direttiva NIS 2?
La Direttiva NIS 2 è stata formalmente adottata dall’Unione Europea con la normativa UE 2022/2555 ed è stata recepita in Italia con il Decreto Legislativo n. 138/2024, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 1° ottobre 2024 ed entrato in vigore il 16 ottobre 2024.
Tuttavia, le aziende hanno un periodo di transizione per adeguarsi:
- Entro la fine del 2025, dovranno conformarsi alle nuove regole di notifica degli incidenti.
- Entro l’estate 2026, sarà obbligatorio implementare le misure di sicurezza richieste per essere pienamente conformi alla normativa.
Monitorare gli aggiornamenti normativi e i regolamenti attuativi sarà fondamentale per rispettare le scadenze e garantire la continuità operativa.
Quali sono le principali novità rispetto alla NIS 1?
Rispetto alla prima Direttiva NIS, la NIS 2 introduce:
- Un perimetro di applicazione più ampio, includendo nuovi settori critici.
- Obblighi di cybersecurity più severi, con controlli e sanzioni più rigide.
- Maggiore responsabilità per i dirigenti aziendali, che devono garantire la conformità.
- Requisiti di sicurezza estesi alla supply chain, per ridurre i rischi derivanti da fornitori esterni.
L’implementazione della Direttiva NIS 2 rappresenta un passo decisivo per un’Europa più sicura e resiliente dal punto di vista digitale.
Chi deve adeguarsi?
La Direttiva NIS 2 amplia significativamente il numero di soggetti obbligati ad adottare misure di cybersecurity avanzata. Se la precedente normativa NIS 1 coinvolgeva solo un numero ristretto di settori, la nuova direttiva estende il suo raggio d’azione, introducendo obblighi più stringenti per aziende ed enti pubblici di diverse dimensioni.
Quali settori sono coinvolti?
La NIS 2 distingue tra soggetti essenziali e soggetti importanti, entrambi sottoposti a rigorosi obblighi di sicurezza, ma con differenti livelli di supervisione:
Soggetti essenziali: aziende strategiche per il funzionamento del Paese, come:
- Energia (fornitori di gas, elettricità, raffinerie, operatori della rete)
- Trasporti (compagnie aeree, ferroviarie, porti e gestori autostradali)
- Sanità (ospedali, laboratori di analisi, produttori di farmaci)
- Settore bancario e finanziario (banche, istituti di credito, società di investimento)
- Acqua e rifiuti (gestione delle acque potabili e trattamento dei rifiuti)
- Infrastrutture digitali (data center, DNS, reti di telecomunicazioni)
Soggetti importanti: aziende che, pur non essendo direttamente coinvolte nei servizi essenziali, svolgono un ruolo chiave nella digitalizzazione del sistema economico, tra cui:
- Cloud provider e data center
- Fornitori di servizi digitali e software gestionali
- Produttori di hardware e semiconduttori
- Servizi postali e logistica
- Settore spaziale
Criteri dimensionali: chi è obbligato?
Oltre alla classificazione per settore, la Direttiva NIS 2 introduce un criterio dimensionale. Sono tenute a rispettare gli obblighi della normativa tutte le aziende con almeno 50 dipendenti o un fatturato annuo superiore ai 10 milioni di euro. Tuttavia, anche aziende più piccole potrebbero essere coinvolte se operano in un settore critico o forniscono servizi essenziali a soggetti obbligati.
Conseguenze per chi non si adegua
Le aziende che non rispettano i requisiti della NIS 2 rischiano sanzioni fino al 2% del fatturato globale, oltre a controlli ispettivi da parte delle autorità di vigilanza nazionali. Inoltre, in caso di mancata conformità, i dirigenti aziendali possono essere ritenuti direttamente responsabili, con l’obbligo di dimostrare di aver adottato tutte le misure necessarie per prevenire cyber attacchi e violazioni.
Essere conformi alla Direttiva NIS 2 non è solo un obbligo normativo, ma un investimento nella sicurezza aziendale e nella continuità operativa, proteggendo dati, sistemi e reputazione.
Come adeguarsi alla Direttiva NIS 2?
Per essere conformi alla Direttiva NIS 2, le aziende devono adottare un approccio strutturato alla cybersecurity, implementando misure tecniche e organizzative efficaci per prevenire, rilevare e rispondere agli attacchi informatici. La normativa stabilisce obblighi precisi che vanno dalla gestione del rischio alla notifica degli incidenti, fino alla protezione della supply chain e alla formazione del personale.
1. Analisi del rischio e misure di sicurezza
Ogni azienda deve condurre una valutazione dettagliata delle vulnerabilità informatiche, identificando le possibili minacce ai propri sistemi IT e adottando misure di mitigazione adeguate. Tra le azioni richieste:
- Implementare strumenti avanzati di difesa, come firewall, antivirus e sistemi di rilevamento delle intrusioni (IDS/IPS).
- Proteggere i dati sensibili con crittografia e backup regolari.
- Garantire il monitoraggio continuo delle infrastrutture IT tramite un Security Operations Center (SOC).
2. Notifica e gestione degli incidenti
Uno degli aspetti chiave della NIS 2 è l’obbligo di segnalare tempestivamente qualsiasi incidente di sicurezza che possa avere un impatto significativo. Il processo di notifica si articola in tre fasi:
- Entro 24 ore: segnalazione preliminare dell’incidente alle autorità competenti.
- Entro 72 ore: invio di un rapporto dettagliato con l’analisi dell’evento.
- Entro un mese: relazione finale con le misure adottate per contenere i danni e prevenire future violazioni.
3. Sicurezza della supply chain
La protezione non riguarda solo l’azienda, ma anche i fornitori e i partner con cui collabora. La Direttiva NIS 2 impone di:
- Verificare il livello di sicurezza dei fornitori e richiedere loro certificazioni o audit di conformità.
- Adottare clausole contrattuali specifiche per garantire che anche terze parti rispettino gli standard di cybersecurity.
- Monitorare costantemente la supply chain per individuare possibili falle nei sistemi.
4. Formazione e sensibilizzazione del personale
Molti attacchi informatici avvengono a causa di errori umani o phishing. Per questo, la NIS 2 obbliga le aziende a:
- Organizzare corsi di formazione periodici per dipendenti e dirigenti.
- Simulare attacchi informatici per testare la capacità di risposta.
- Definire procedure interne chiare per riconoscere e segnalare minacce sospette.
5. Controlli e audit periodici
Le autorità di vigilanza eseguiranno verifiche ispettive per accertare la conformità alla normativa. Le aziende devono quindi:
- Effettuare controlli interni regolari per valutare l’efficacia delle misure adottate.
- Prepararsi ad audit ufficiali, documentando tutte le attività svolte per garantire la sicurezza informatica.
- Adeguarsi rapidamente a nuove direttive e aggiornamenti normativi.
Adottare un approccio proattivo alla cybersecurity non solo consente di evitare sanzioni, ma protegge il business da minacce sempre più sofisticate.
Sanzioni e controlli: cosa rischiano le aziende?
La Direttiva NIS 2 introduce un regime sanzionatorio molto più severo rispetto alla precedente normativa, con multe elevate e controlli più rigorosi da parte delle autorità di vigilanza. L’obiettivo è garantire che le aziende adottino misure di cybersecurity adeguate e non trascurino la protezione delle loro infrastrutture digitali.
Quali sono le sanzioni previste?
Le aziende che non rispettano gli obblighi imposti dalla Direttiva NIS 2 possono essere soggette a sanzioni economiche significative:
- Fino a 10 milioni di euro o al 2% del fatturato globale per i soggetti essenziali.
- Fino a 7 milioni di euro o all’1,4% del fatturato globale per i soggetti importanti.
L’importo della multa dipenderà dalla gravità della violazione, dall’entità del danno causato e dal livello di negligenza dimostrato dall’azienda nel prevenire l’incidente.
Benefici per le aziende che si adeguano alla NIS 2
Adeguarsi alla Direttiva NIS 2 non è solo un obbligo, ma un’opportunità strategica per le aziende che vogliono proteggere il proprio business e rafforzare la propria posizione sul mercato. L’implementazione di misure di cybersecurity avanzata riduce in modo significativo il rischio di attacchi informatici, garantendo la protezione dei dati e la continuità operativa. Un sistema IT resiliente permette di prevenire interruzioni improvvise e limitare i danni derivanti da minacce sempre più sofisticate, evitando perdite economiche e danni reputazionali.
La conformità alla normativa consente alle aziende di allinearsi ad altri regolamenti europei, come il GDPR e il DORA, semplificando la gestione della compliance e rendendo più efficace la protezione delle infrastrutture digitali. Investire nella sicurezza informatica, inoltre, accresce la fiducia di clienti e partner, dimostrando un elevato livello di affidabilità e attenzione alla protezione dei dati. Le aziende che adottano una strategia strutturata di cybersecurity non solo evitano sanzioni e responsabilità legali, ma migliorano la loro competitività, differenziandosi nel mercato e consolidando la loro crescita nel lungo termine.
Leggi anche: Regolamento DORA: il futuro della sicurezza ICT nel settore finanziario
Il SOC di Intesa: monitoraggio e sicurezza per la conformità alla NIS 2
Adeguarsi alla Direttiva NIS 2 non significa solo adottare misure di sicurezza avanzate, ma anche monitorare costantemente le minacce informatiche per garantire una risposta rapida ed efficace. In questo scenario, Intesa offre alle aziende il proprio Security Operations Center (SOC), un servizio altamente specializzato progettato per proteggere le infrastrutture IT e garantire la conformità alle nuove disposizioni normative.
Grazie all’impiego di tecnologie avanzate di cybersecurity e a un team di esperti altamente qualificati, il SOC di Intesa è in grado di identificare, analizzare e mitigare le minacce informatiche prima che possano compromettere la continuità operativa dell’azienda. Il servizio assicura un monitoraggio proattivo 24/7, la gestione immediata degli incidenti e interventi tempestivi per ridurre al minimo i rischi.
Affidarsi al SOC di Intesa significa avere una protezione costante e una gestione efficace della sicurezza, permettendo alle aziende di concentrarsi sul proprio core business senza preoccupazioni, con la certezza di essere in linea con i rigorosi standard richiesti dalla Direttiva NIS 2.
Conclusione
La Direttiva NIS 2 rappresenta un’evoluzione fondamentale nella normativa europea sulla cybersecurity, con un perimetro di applicazione più ampio e requisiti più stringenti per le aziende. L’adeguamento non deve essere visto solo come un obbligo normativo, ma come un’occasione per rafforzare la sicurezza informatica, prevenire attacchi e garantire la continuità operativa. Investire in soluzioni avanzate di cybersecurity, formare il personale e adottare strategie efficaci di gestione del rischio sono passaggi essenziali per costruire un ecosistema digitale più sicuro e resiliente.
In questo contesto, Intesa, in qualità di QTSP (Qualified Trust Service Provider), rientra tra i soggetti essenziali del settore e opera già nel rispetto di standard di sicurezza e resilienza elevatissimi. Essendo sottoposta a vigilanza e audit costanti, Intesa applica le prescrizioni della NIS 2 già da tempo, in virtù della natura e della criticità dei servizi offerti. Tuttavia, con un approccio sempre orientato all’innovazione e alla compliance, Intesa sta analizzando nel dettaglio la normativa per individuare eventuali ulteriori miglioramenti, confermando il proprio impegno costante nell’adeguarsi alle più recenti regolamentazioni in materia di cybersecurity.
Adeguarsi alla Direttiva NIS 2 significa proteggere il proprio business e rafforzare la fiducia di clienti e partner. In un mondo sempre più digitalizzato, la sicurezza informatica non è più un’opzione, ma un elemento chiave per il successo di ogni azienda.
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Quali sono le principali differenze tra la Direttiva NIS 1 e la NIS 2?
La Direttiva NIS 2 amplia il numero di settori coinvolti, includendo nuovi ambiti come i servizi postali, la gestione dei rifiuti e il settore spaziale. Inoltre, introduce obblighi più severi, tra cui sanzioni più elevate, una maggiore responsabilità per i dirigenti aziendali e requisiti più stringenti per la sicurezza della supply chain.
Come devono comportarsi le aziende in caso di incidente informatico?
Le aziende devono notificare l’incidente alle autorità competenti seguendo queste tempistiche: una prima segnalazione entro 24 ore, un report dettagliato entro 72 ore e una relazione finale entro un mese con le misure adottate. Questo garantisce un miglior coordinamento nella risposta agli attacchi e una riduzione dei rischi sistemici.
A chi si rivolge la Direttiva NIS 2?
La Direttiva NIS 2 si applica a soggetti essenziali (energia, trasporti, sanità, banche, infrastrutture digitali) e soggetti importanti (cloud provider, telecomunicazioni, logistica, settore spaziale). Coinvolge aziende con almeno 50 dipendenti o 10 milioni di euro di fatturato, ma anche realtà più piccole se operano in settori critici o forniscono servizi a organizzazioni essenziali.