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18.04.2024
| Tempo di lettura: 6 min

Report ABI Lab: l’affermazione dell’AI

18 Aprile 2024

Crescono l’interesse e le potenzialità, ma attenzione alla cybersecurity

L’ultimo report di ABI Lab evidenzia un aumento del budget degli istituti bancari e, di conseguenza, un incremento degli investimenti rispetto allo scorso anno. In questo articolo vediamo quali sono i trend e le priorità.

In questo articolo scoprirai:

Nel 2024 il budget ICT degli istituti bancari è in aumento, con il 62% delle realtà italiane che indica un incremento dell’investimento superiore al 5% rispetto all’anno precedente. Nel 2023 la percentuale di aziende che indicavano lo stesso incremento si fermava al 60%. Come prevedibile, sono le realtà più grandi ad avere più potere di investimento: una crescita del budget ICT superiore al 5% è confermata dall’82% delle banche con un attivo superiore ai 20 miliardi, mentre per quelle di minori dimensioni la percentuale si dimezza al 40%. In nessun caso, tuttavia, si è registrata una diminuzione.

Sono questi i dati principali emersi dall’ultimo report dell’Associazione Bancaria Italiana, pubblicato a fine marzo, che ogni anno fa il punto della situazione sulle aree di maggior interesse per gli investimenti in innovazione delle realtà bancarie. Anche per quest’anno si registra dunque un aumento, ma con quali priorità e trend? 

Trend e priorità di investimento e ricerca

Uno dei principali punti focali per il 2024 rimarrà la sicurezza informatica, indicata tra le priorità nel 72% dei casi, seguita dalla modernizzazione dei sistemi di core banking e dall’adeguamento delle infrastrutture. Emerge però anche un significativo impegno (52% dei rispondenti) verso iniziative di data governance, sistemi di digital onboarding e progetti di intelligenza artificiale.

L’AI dunque si trova al quinto posto tra le priorità di investimento, ma “risale” al primo posto tra le priorità di ricerca e innovazione (62% delle aziende), indice di una tecnologia che si sta concretizzando e su cui rimane alta l’attenzione. Rilevante è anche la posizione della tecnologia Blockchain/DLT tra le priorità di innovazione, segnalata dal 64% del 2023 e dal 29% delle aziende nel 2024.

L’utilizzo dell’AI nel settore bancario

Durante il 2023 l’AI ha infatti suscitato un grande interesse sia nel mondo industriale che tra i consumatori, anche grazie alla diffusione dell’intelligenza artificiale generativa e all’emergere di ChatGPT. Parallelamente, a marzo 2024 l’UE ha approvato ufficialmente l’AI Act, il primo quadro normativo sullArtificial Intelligence.

L’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nel settore bancario ha infatti conosciuto un notevole sviluppo nel 2023: l’interazione sui canali assistiti, come i chatbot e i supporti ai call center, rappresenta l’area su cui le banche stanno concentrando maggiormente i loro progetti che coinvolgono questa tecnologia (80%), seguita dalle applicazioni a supporto del business (60%) e dei processi del credito (60%).

L’utilizzo dell’AI nella gestione alla sicurezza, invece, è indicata dal 50% dei rispondenti. Eppure, questa stessa tecnologia rappresenta probabilmente una delle minacce più concrete che gli istituti bancari dovranno affrontare nel prossimo futuro.

Per chi si occupa di sicurezza informatica l’AI è effettivamente uno strumento molto utile. Ma lo è altrettanto per chi gli attacchi informatici li vuole mettere a segno. 

Tornando alla diffusione dell’AI generativa, infatti, nel 2023 anche i cosiddetti “deepfake” – video manipolati in cui una persona può essere “ricreata” grazie all’AI – sono diventati sempre più realistici e sofisticati. Recenti casi di truffe di grandi dimensioni, come quella che ha colpito un’azienda di Hong Kong con una perdita di 25 milioni di dollari durante un meeting online, in cui i criminali si sono camuffati da colleghi grazie ai “deepfake”, mettono in evidenza la complessità sempre maggiore nel distinguere ciò che è reale da ciò che non lo è.

Il punto di vista di Intesa

Sebbene al momento sia improbabile che i video manipolati con AI possano superare i controlli di autenticità, sono molti i dati e le notizie che ci fanno capire la gravità e la serietà della situazione: è fondamentale che la cybersecurity e i controlli antifrode siano integrati in modo pervasivo all’interno dei nostri processi, soprattutto in fase di onboarding e verifica delle identità.

Giuseppe Mariani, General Manager di Intesa, esprime così il suo punto di vista: «Dall’infrastruttura tecnologica ai dispositivi utilizzati, dalla verifica dei documenti alla validità dei video caricati, ogni fase del processo deve essere soggetta a rigorosi controlli, senza però andare a intaccare eccessivamente la user experience o creare processi troppo complessi e lunghi. Attualmente la procedura di identificazione che bilancia meglio la sicurezza e la semplicità di processo è certamente quella con CIE. European Digital Identity Wallet e l’IT wallet saranno altrettanto sicuri, e per questo noi continuiamo a consigliare ai nostri clienti di investire sulle identità digitali».

La sfida della cybersecurity e dell’antifrode nei processi di onboarding richiede un impegno costante e innovativo. Solo adottando misure preventive robuste e integrando tecnologie all’avanguardia è possibile proteggere efficacemente i clienti e preservare la fiducia nel sistema finanziario.

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