Adeguata verifica del cliente
Le Funzionalità e strumenti per adempiere efficacemente agli obblighi in materia di antiriciclaggio
L’adeguata verifica del cliente (KYC) è obbligatoria per le banche per prevenire il riciclaggio di denaro. Vediamo in questo articolo quando è obbligatoria e come semplificarla.
In questo articolo scoprirai:
L’adeguata verifica del cliente, nota anche come KYC (Know Your Customer), rappresenta un pilastro fondamentale nella lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo. Questo processo, reso obbligatorio dalle normative europee e italiane, consente alle banche e agli altri soggetti obbligati di verificare in modo rigoroso l’identità dei propri clienti, garantendo così transazioni trasparenti e conformi alle leggi vigenti.
Negli ultimi anni, il fenomeno del riciclaggio di denaro è diventato sempre più complesso e diffuso. Secondo i dati riportati nei Quaderni dell’Antiriciclaggio dell’Unità di Informazione Finanziaria (UIF), solo nel primo semestre del 2023 le segnalazioni di operazioni sospette in Italia hanno superato le 77.000 unità, segnando un aumento del 4,7% rispetto all’anno precedente. Questa crescente minaccia ha spinto governi e istituzioni bancarie a potenziare le misure di controllo, facendo leva su leggi stringenti e su innovazioni tecnologiche avanzate.
E proprio allo scopo di antiriciclaggio, le AMLD – Anti Money Laundry Directives, direttive europee antiriciclaggio – hanno introdotto l’obbligo per gli istituti bancari di sottoporre ai clienti il questionario KYC, Know Your Customer, conosciuto in Italia come il questionario di adeguata verifica del cliente.
Adeguata verifica del cliente: quando è obbligatoria?
Le procedure di Adeguata verifica del cliente (KYC) sono quindi un obbligo normativo dettato dalle direttive europee Anti Money Laundry.
L’Adeguata verifica si applica obbligatoriamente in ogni contesto in cui viene conferito un incarico professionale continuativo, una prestazione occasionale con un trasferimento maggiore di €15.000, ma anche quando si sospetta un caso di riciclaggio, finanziamento al terrorismo o si hanno dubbi sull’identità del cliente.
La normativa sull’adeguata verifica
A livello legislativo, in Italia, le direttive antiriciclaggio sono state recepite agli art. 18 – 19 del d.l. del 21 novembre 2007, n. 231, per poi essere perfezionate nel d.l. 90/2017 e nuovamente riprese nel d.l. 16 luglio 2020, n. 76 “recante misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale”: il cosiddetto “Decreto semplificazioni”.
Il decreto semplificazioni ha introdotto importanti novità per quanto riguarda l’adeguata verifica della clientela. È stato infatti soppresso l’obbligo di acquisizione degli estremi di un documento identificativo del cliente, aprendo la possibilità che l’obbligo di identificazione della clientela possa considerarsi assolto attraverso l’utilizzo dei seguenti strumenti (e/o procedure) digitali: SPID, CIE o firma elettronica qualificata, una procedura di identificazione regolamentata e autorizzata dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID), identità digitale con livello di garanzia “almeno significativo” (es. CIE).
Intesa, in quanto service provider certificato da AgID, può implementare processi di adeguata verifica del cliente in cui la parte di identificazione viene conclusa tramite accesso con SPID o CIE.
Come si effettua l’adeguata verifica del cliente
L’adeguata verifica del cliente si effettua sottoponendo ai clienti un questionario e richiedendo i documenti che comprovino la loro identità e la loro affidabilità creditizia.
Si tratta dunque di un procedimento complesso, lungo, con domande spesso ripetitive, oltre che costoso: i questionari di adeguata verifica, infatti, devono essere aggiornati ed essere oggetto di verifiche periodiche. Una ricerca di Thomson Reuters Survey stima che una banca di medie dimensioni spenda circa 40 milioni di sterline all’anno per implementare e mantenere le procedure KYC.*
Per questo motivo, aziende ed enti governativi stanno cercando sempre di più di affidarsi a soluzioni digitali e a tecnologie che possano contribuire ad ottenere facilmente le informazioni certe e comprovate sui clienti. Il progetto O-KYC promosso da da CeTIF – Università Cattolica Del Sacro Cuore, Intesa, a Kyndryl Company, in collaborazione con le Authority, Cherry Chain e IBM, ne è un esempio concreto.
Chi deve effettuare l’adeguata verifica del cliente
L’adeguata verifica del cliente è stata imposta dalle direttive europee AML per limitare il riciclaggio di denaro. La sua applicazione dipende anche dall’ammontare del trasferimento complessivo di denaro. I soggetti che dovranno effettuare le procedure di KYC sono:
- intermediari bancari e finanziari
- professionisti (commercialisti, consulenti del lavoro)
- notai e avvocati
- revisori legali e società di revisione
- agenti immobiliari
- mediatori civili
- prestatori di servizi di gioco
- prestatori di servizi di valuta virtuale.
La soluzione di Digital Onboarding di Intesa
Intesa ha sviluppato una piattaforma di identificazione e riconoscimento adattabile alle esigenze dei clienti. La piattaforma di onboarding, infatti, può essere utilizzata anche per raccogliere i dati e la documentazione necessaria a completare le procedure KYC e di Adeguata verifica del cliente, con l’enorme vantaggio di risolvere l’acquisizione dei dati anagrafici tramite accesso con SPID o CIE, grazie all’accreditamento di Intesa come Service Provider, oppure in modo semplificato grazie alle tecnologie AI di field detection, verifica della liveness e riconoscimento facciale.
Caratteristiche principali della piattaforma
- Identificazione digitale semplificata
La piattaforma consente di identificare i clienti attraverso strumenti digitali certificati come SPID e CIE, eliminando la necessità di documentazione cartacea e rendendo il processo più rapido e sicuro. - Tecnologie di intelligenza artificiale
Grazie a funzionalità avanzate come il field detection (riconoscimento automatico dei dati nei documenti) e il riconoscimento facciale, è possibile verificare l’identità del cliente in modo immediato e preciso. - Verifica della liveness
Questa tecnologia garantisce che il cliente sia fisicamente presente durante la fase di identificazione, prevenendo eventuali tentativi di frode o utilizzo improprio delle identità. - Adattabilità e integrazione
La piattaforma è progettata per integrarsi facilmente con i sistemi IT esistenti delle aziende, offrendo un’esperienza utente fluida e personalizzabile.
Che cos’è l’onboarding del cliente?
L’onboarding del cliente è il processo attraverso il quale un’azienda o un’istituzione accoglie e registra un nuovo cliente, raccogliendo informazioni necessarie per instaurare il rapporto professionale. Questo processo include la verifica dell’identità, l’acquisizione di dati personali e, nei casi richiesti, il rispetto di normative specifiche come quelle legate all’antiriciclaggio. L’obiettivo è garantire che il cliente sia affidabile e conforme ai requisiti normativi.
Cosa si intende per processo di digital onboarding?
Il digital onboarding è la versione digitalizzata del tradizionale onboarding del cliente. Grazie a tecnologie avanzate come l’identità digitale (SPID, CIE) e l’intelligenza artificiale, consente di verificare l’identità del cliente da remoto, eliminando la necessità di documenti cartacei o interazioni fisiche. Il processo include passaggi come il caricamento dei documenti, la verifica tramite riconoscimento facciale e il riempimento automatico dei dati. Questo approccio semplifica e velocizza le procedure, migliorando l’esperienza del cliente e riducendo i costi operativi.
Tutti i vantaggi della piattaforma sulla verifica del cliente
Grazie alla piattaforma di onboarding di Intesa, lo svolgimento delle procedure KYC sarà molto più veloce e semplice. L’onboarding per l’adeguata verifica digitale, infatti, è supportato da tecnologie che consentono il riempimento automatico di alcuni campi e il caricamento dei documenti tramite fotocamera o drag and drop, senza considerare la comodità dell’accesso con SPID.
Lo svolgimento digitale di questa procedura, inoltre, consente una registrazione immediata dei dati del cliente, con un notevole vantaggio anche nel loro aggiornamento e verifica periodica, come previsto da normativa.
* Fonte: ITProPortal, The spiralling costs of KYC for banks and how FinTech can help
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Quando va eseguita l'adeguata verifica della clientela?
L’Adeguata verifica si applica obbligatoriamente in ogni contesto in cui viene conferito un incarico professionale continuativo, una prestazione occasionale con un trasferimento maggiore di €15.000, ma anche quando si sospetta un caso di riciclaggio, finanziamento al terrorismo o si hanno dubbi sull’identità del cliente.
Come può essere eseguita l'adeguata verifica?
L’adeguata verifica può essere completata con un questionario cartaceo e la raccolta della documentazione necessaria, oppure tramite una piattaforma digitale per il riconoscimento e l’identificazione.
Perché è necessaria la verifica rafforzata?
La verifica rafforzata del cliente è necessaria per rispettare le direttive europee di antiriciclaggio (AML). La verifica avviene tramite questionari e procedure di Adeguata verifica del cliente o Know Your Customer (KYC).
In che cosa consiste l'obbligo di adeguata verifica della clientela?
L’obbligo di adeguata verifica della clientela prevede che aziende e professionisti, identificati dalla normativa antiriciclaggio, raccolgano e verifichino i dati personali dei clienti per assicurarsi che non siano coinvolti in attività illecite.
Cosa succede se non si compila il questionario antiriciclaggio?
Se il questionario antiriciclaggio non viene compilato, il soggetto obbligato non può instaurare o proseguire il rapporto con il cliente.
Che cos’è il KYC?
Il termine KYC (Know Your Customer) si riferisce al processo di conoscenza del cliente, che include la raccolta e la verifica dei dati personali, nonché la valutazione del rischio associato a ogni cliente.