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07.11.2023
| Tempo di lettura: 6 min

Piattaforme digitali: cosa sono e a cosa servono

7 Novembre 2023

Migliorare la customer experience e personalizzare l’offerta di servizi sfruttando risorse esterne all’azienda

Le piattaforme digitali connettono aziende, utenti e dati in un ecosistema, generando un modello di business in cui anche startup e PMI possono trovare il loro spazio per operare a livello globale. Cosa sono le piattaforme digitali e come funzionano.

In questo articolo scoprirai:

Sviluppo della tecnologia e globalizzazione si influenzano da sempre: più si innovano le tecnologie per lo scambio di informazioni e dati, più si restringe la rete globale e si avvicinano servizi e persone, creando contatti utili allo sviluppo di nuove tecnologie. Attori di questa spirale infinita sono le aziende, gli utenti e i dati, interconnessi dalle piattaforme digitali la cui importanza crescente sta ridisegnando i modelli di business, arrivando a “teorizzare” anche una vera e propria platform economy. Ma cosa si intende per “Digital Platform”? Su quali tecnologie si basa? Scopriamo di più.

Che cos’è una “piattaforma digitale”

Le piattaforme digitali sono infrastrutture digitali in grado di connettere tra loro i sistemi diversi ed esporli agli utenti attraverso interfacce semplificate ed integrate, generalmente un’app mobile o un’interfaccia web.
La piattaforma rende più facile quindi incrociare e rapportare tra loro le informazioni e i dati provenienti da diverse fonti, rendendoli più accessibili e comprensibili da parte degli utenti, oppure accedere a diverse applicazioni da un’unica interfaccia. Le piattaforme digitali, dunque, non sono una semplice vetrina virtuale, ma sono piuttosto un meccanismo federato e cooperativo in cui le informazioni provenienti da diverse fonti vengono messe a sistema, rendendo più semplice la loro visualizzazione, comprensione e soprattutto analisi.

Come funzionano le piattaforme digitali

Le piattaforme digitali permettono di abilitare funzionalità innovative e operare su una dimensione virtualmente mondiale facendo leva su più risorse interne condivise. La logica è completamente ribaltata: il singolo servizio non è più circoscritto e focalizzato su uno scopo ben preciso e ma è in grado di sfruttare “parlare” con altri servizi per fornire una visione globale e reale dei flussi di informazione e di documenti aziendali.

Di fatto, quindi, si crea una nuova soluzione, una piattaforma appunto, in grado di fornire analisi, dashboard di controllo e report sui dati provenienti dai diversi servizi, migliorando la gestione e il controllo. Inoltre, grazie a una digital platform, è possibile dare accesso ai dati a più ruoli e persone, personalizzando le viste sulla base della tipologia di utente, con il vantaggio che i dati visualizzati saranno coerenti e uniformi per tutto il team aziendale, senza perdere la capacità di dettaglio: una digital platform,  se necessario, permette comunque di entrare nel dettaglio del singolo dato o documento per verificarne la provenienza o eventuali criticità.

Il ruolo dei dati nelle piattaforme

Il cuore pulsante delle piattaforme sono i dati e le tecnologie digitali che permettono di gestirli in real time e in modo integrato tra i diversi operatori: la platform economy che si viene a creare è, quindi, a conti fatti una data economy o, meglio, una knowledge economy, un modello economico che si fonda sulla conoscenza. Attraverso le piattaforme è possibile migliorare la customer experience, offrire prodotti e servizi più in linea con i desideri del cliente condividendo le informazioni che lo riguardano con i diversi partner di quello che è un vero e proprio ecosistema d’offerta. E il cliente è ben disposto a condividere volontariamente i propri dati, a fronte della possibilità di usufruire di una customer experience più emozionante e ingaggiante e di un’offerta più in linea con i suoi bisogni.

Lo studio “Banking on the platform economy” condotto su un campione di 850 C-level del settore finanziario mette in luce come ben il 68% dei consumatori si dice disponibile condividere i dati personali con la propria banca per ricevere in cambio offerte personalizzate. Anche il 46% dei clienti delle assicurazioni ammette di essere disposto a farlo, così come il 43% degli utenti di servizi telefonici e il 41% di quelli dei servizi turistici. Le piattaforme digitali stanno quindi acquisendo negli ultimi anni un’importanza crescente, arrivando a creare una vera e propria “platform economy”.

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