5 “Good News” Tech dal 2022
La selezione annuale di buone notizie provenienti dal mondo tech e digital
Nonostante lo sconvolgente conflitto in Ucraina e la conseguente crisi energetica, l’innovazione non si è fermata, e anche quest’anno possiamo individuare 5 buone notizie provenienti dal mondo tech e digital. Ecco quali.
Cosa troverai in questo articolo:
Dopo due anni di pandemia e lockdown, nel 2022 la Storia è tornata a stupirci con un altro avvenimento sconvolgente e inatteso: il conflitto in Ucraina ha scosso ancora una volta l’economia mondiale ponendoci davanti alla nuova sfida energetica.
Fortunatamente però l’innovazione non si è fermata, e anche quest’anno possiamo individuare 5 buone notizie provenienti dal mondo tech e digital. Ecco quali.
1 – L’EUDI Wallet si sta concretizzando
La buona notizia, in questo caso, non riguarda solo gli operatori di settore ma tutta la popolazione europea: l’European Digital Identity Wallet sarà un grande passo avanti per la tutela dei dati personali dei cittadini. La creazione dell’EUDI Wallet era già stata annunciata durante il 2021, nell’ambito della più ampia revisione eIDAS, ma durante il 2022 sono stati fatti molti passi avanti nella definizione dell’architettura e degli use case su cui lavoreranno consorzi di aziende private ed enti internazionali, tra cui Intesa che è parte del Consorzio POTENTIAL. L’obiettivo è renderlo disponibile ai cittadini nel 2024, ma ai regolatori spetta il difficile compito di renderlo una rivoluzione e non una semplice evoluzione.
2 – In Italia tutta la popolazione ha SPID
Almeno nella fascia più giovane, quella tra i 18 e i 24 anni, il 100% dei cittadini ha SPID. Anche se più lentamente degli anni scorsi, la diffusione delle identità digitali in Italia nel 2022 ha continuato a crescere, raggiungendo i 32 milioni di cittadini sia per SPID che per CIE. Altra buona notizia riguarda l’utilizzo delle identità digitali, che aumenta in numero di accessi (82 mila a fine ottobre) e in diversificazione delle piattaforme su cui viene utilizzato.
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3 – Il digital manufacturing guida la ripresa in Italia
Nel biennio 2021/2022 l’economia italiana è cresciuta, più delle aspettative e più degli altri Paesi europei. Secondo l’economista Marco Fortis* a guidare questa crescita è stato anche il settore manifatturiero: grazie agli investimenti stimolati dal piano Industria 4.0, infatti, le aziende della manifattura italiana hanno acquistato macchinari tecnologici più moderni ed efficienti e hanno implementato soluzioni digitali per la riorganizzazione dei processi produttivi e dei rapporti coi fornitori, tornando competitive su scala mondiale.
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4 – Lo smart working aiuta l’ambiente
Lo sapevamo: lo smart working che si è diffuso durante la pandemia era destinato a rimanere, per i suoi innegabili effetti benefici sulla qualità della vita, sull’ambiente e sul portafogli. Ciò che non si poteva immaginare era quanto potesse incidere. L’Osservatorio Smart Working, nell’ambito della sua ultima ricerca, ha provato a calcolare il risparmio di CO2 ottenuto da dipendenti e aziende con 2 giorni di work from home a settimana. Il risultato non è indifferente: in Italia vengono risparmiate 1 milione e mezzo di tonnellate di CO2, ovvero la quantità di CO2 assorbita da un’area boschiva grande 8 volte come il comune di Milano.**
5 – L’Italia del DESI è ancora overperformer
Nella digitalizzazione delle nostre imprese siamo ottavi in Europa. Nonostante il capitale umano e i servizi pubblici digitali siano ancora da migliorare, infatti, anche quest’anno l’Italia ha migliorato la sua posizione nella classifica europea della digitalizzazione: il report europeo DESI 2022 evidenzia che dal 2017 in poi l’Italia ha avuto la crescita più veloce e a un tasso decisamente oltre le aspettative. Abbiamo poi dalla nostra parte il PNRR e “una robusta base industriale e di comunità di ricerca in settori chiave come l’intelligenza artificiale, il calcolo ad alte prestazioni e la quantistica”. Tutte le carte in regola per diventare il Paese dell’innovazione.
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* Il Foglio, Un paese da 10,9 e lode. La rivincita del modello italiano ** Osservatorio Smart Working, Convegno “Smart working: il lavoro del futuro al bivio”